La transizione 4.0 è un fenomeno recente che ha avuto un’accelerazione a partire dal 2017, grazie a efficaci interventi di politica industriale, che hanno favorito lo sviluppo di smart factories, ovvero imprese caratterizzate dall’impiego di tecnologie 4.0 soprattutto nei processi di produzione e di R&S.
Ma quali sono gli obiettivi che le imprese intendono raggiungere con l’adozione di tecnologie 4.0? Per tre su quattro il primo obiettivo è l’automazione dei processi (74%), per più della metà il monitoraggio e il controllo dei processi (58,8%), l’aumento della produttività e della velocità di produzione (53,4%). Un ruolo importante giocano anche la riduzione dei costi (per il 41,2%), l’efficientamento della gestione del magazzino (35,9%) e la connettività interna tra reparti o sedi aziendali (35,1%).
È questo il quadro che emerge dai dati dell’Osservatorio 4.0 di SMACT, frutto della prima edizione dell’indagine «Trasformazione digitale nelle imprese del Nordest: tra filiere ed ecosistemi», curata dai ricercatori delle Università del Nordest che compongono l’Osservatorio 4.0 di SMACT Competence Center e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo composto da Giovanni Foresti, Serena Fumagalli, Sara Giusti e Anna Maria Moressa. L’obiettivo dell’indagine è stato quello di esplorare i percorsi di innovazione intrapresi dalle imprese di diversi settori del Triveneto nell’adozione di tecnologie 4.0 e studiarne le implicazioni strategiche, gestionali e organizzative.
Dall’indagine emerge anche l’impatto che l’adozione di queste tecnologie ha avuto sull’organizzazione. Il 43,5% delle imprese ha già rivisto, o intende rivedere nei prossimi 2 anni, la propria struttura organizzativa. Mentre il 26,7% ha già avviato interventi utili a modificare il proprio modello di business.
L’indagine ha analizzato un totale di 262 imprese nei settori della meccanica, legno arredo e alimentare. Il 53% dei rispondenti è di piccole dimensioni (10-49 addetti), il 29% di medio-grandi (50 addetti e più) e il 18% di micro (meno di 10 addetti).
Tra queste aziende, una su due impiega già tecnologie 4.0, con punte del 75% tra le più grandi. Le tecnologie più diffuse sono risultate la Robotica per rendere più efficace la produzione (49,6% delle imprese 4.0), il Cloud computing per la raccolta dati da remoto (32,8%), i Sistemi di integrazione delle informazioni (26,7%) e la Stampa 3D (18,3%).
L’adozione delle tecnologie sembra trainata e determinata da soggetti che compongono l’ecosistema di business delle imprese, non sempre solo all’interno della propria filiera di riferimento: i fornitori di impianti e di macchinari sono risultati determinanti nel 77,9% dei casi, i fornitori di tecnologie nel 70,2%. Al terzo posto i clienti (13,7%), seguiti dalle Università (8,4%). Le imprese 4.0 più evolute attivano con maggior frequenza Università (24,1%) e Competence Center (10,3%).
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